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NbcSopravvivere alla pandemia del Coronavirus o portare soccorso a una popolazione assediata da Ebola? Oppure resistere a un attacco nucleare? O sgominare terroristi che usano armi batteriologiche o chimiche? A Rieti c'è una cittadella in cui esorcizzare con i fatti e non solo con le preghiere le nostre peggiori paure e dove ogni giorno avvengono operazioni, ad esempio, di trasporto in biocontenimento di contagiati. E' un capoluogo vero, in scala 1/1 compresa una stazione ferroviaria e una della metro e persino un intricato sistema fognario sotterraneo, ad altissima specializzazione: si chiama Nubich (Nucleare, biologico, chimico), è scritto anche sul cartello stradale. Qui ormai da 20 anni si impara a muoversi in scenari che purtroppo sono divenuti reali in tutto il mondo con la diffusione del Covid-19 In Europa è l'unica base di queste dimensioni, ma non è solo dall'Europa che forze armate e associazioni civili vengono a Rieti ad addestrarsi per fronteggiare i peggiori scenari. Una struttura che in questi mesi terribili ha fornito aiuto e know how, ma in maniera discreta.
Qui sono in servizio i professionisti della Scuola interforze per i quali tute, guanti e maschere ad alta protezione sono pane quotidiano. Le indossano decine di volte, ogni anno, addestrandosi a difendere e ad attaccare in ambienti ostili, non solo in caso di potenziali minacce e nemici tradizionali ma, anche, per il rischio legato all’impiego - offensivo - di agenti nucleari, biologici, radiologici e chimici. ...continua a leggere "Dal coronavirus a un attacco nucleare, biologico o chimico: così si impara a sopravvivere a Nubich"

L’Italia, dopo Russia e Turchia, secondo uno studio di Truenumbers, è il terzo Stato più militarizzato al mondo, con 467,2 operatori ogni 10mila abitanti e quattro forze di polizia operanti sullo stesso territorio. Addirittura cinque prima della fusione Carabinieri-Forestale. Eppure c’è una proposta di legge in materia di sicurezza urbana, che ha come primo firmatario il deputato di FdI Alessio Butti, che suggerisce, insieme ad alcune modifiche ai codici penale e di procedura penale, l’attribuzione della qualifica di agenti di pubblica sicurezza anche agli operatori delle polizie locali. E perfino l’impiego di pattuglie dell’Esercito a bordo dei treni, a guardia delle stazioni ferroviarie e dei parchi.
Dell’Esercito, da tempo impiegato in assetto dual use per assicurare l’ordine e la sicurezza pubblica, si era parlato anche ieri a margine di un incontro tra il sottosegretario alla Difesa, Angelo Tofalo, e il capo di Stato maggiore dell’Esercito, il generale Salvatore Farina. Attualmente, infatti, i militari collaborano con le forze dell’ordine nell’ambito dell’operazione “Strade sicure” che vede settemila uomini impiegati nelle grandi città, anche in funzione antiterrorismo, nella Terra dei fuochi e nelle zone rosse dei comuni colpiti dal terremoto del 2016 e in quella di Genova dopo il crollo del ponte Morandi. ...continua a leggere "La Meloni arruola l’Esercito e promuove i sindaci generali"

Un piccolo esercito è, ancora oggi, impegnato nei comuni colpiti dal sisma del 24 agosto 2016. Sono 360 gli uomini e le donne dell’Esercito che stanno operando, anche con l’impiego dei mezzi speciali del Genio, nei comuni delle Marche (Arquata del Tronto, Castelsantangelo sul Nera, Visso, Sarnano e Montegallo), del Lazio (Amatrice e Accumoli) e Abruzzo (Campotosto). I militari sono impegnati, soprattutto, nelle operazioni di demolizione di edifici e rimozione delle macerie, ma anche in attività di vigilanza e supporto alle popolazioni. Solo nell’ultimo anno, ha fatto sapere nei giorni scorsi lo Stato Maggiore dell’Esercito fornendo un bilancio delle attività operative, in tutto il cratere sono stati demoliti 602 edifici danneggiati dal sisma e rimosse oltre 150mila tonnellate di macerie. L’Esercito continua a garantire anche i servizi di vigilanza nei paesi e nei borghi disabitati per prevenire atti di sciacallaggio, laddove non si è ancora intervenuti per rimuovere le macerie, come nel caso di molte frazioni di Amatrice e Accumoli. L’impegno dei militari nelle aree terremotate ha riguardato anche l’emergenza neve, in particolare nell’inverno del 2017, e ha visto impegnati mediamente circa 1500 militari e 550 mezzi (tattici, speciali del Genio e commerciali), con un picco massimo di circa 2500 militari e circa 990 mezzi. ...continua a leggere "Macerie da rimuovere e vigilanza nelle frazioni isolate: c’è l’Esercito"

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Roma, via della Grande Muraglia Cinese 46, 16 luglio 1995. È domenica e a Roma è una giornata molto calda. Il tenente colonnello dell’Esercito, Mario Ferraro, 46 anni, calabrese, distaccato al Sismi, esperto in informatica, traffici di armi e terrorismo internazionale, è in casa insieme alla sua compagna, Maria Antonietta Viali, per gli amici Antonella. Sono al quinto piano, in un attico nel quartiere Torrino, accanto all’Eur. La coppia è in assoluto relax dopo aver trascorso una giornata serena e scandita da poche e semplici azioni, ignari che quella sia la loro ultima domenica insieme. La mattina si sono alzati tardi, intorno alle undici, hanno fatto colazione e poi sono andati sul terrazzo, portando con loro riviste, bibite e gli amati Toscani, a prendere il sole fino alle quattordici. Sono riscesi nell’appartamento per pranzare e hanno trascorso gran parte del pomeriggio in casa a ridere, scambiarsi baci, carezze e fare programmi per il futuro. Verso le 19, quando il caldo è meno insopportabile, sono ritornati in terrazzo dove il ponentino, la brezza che arriva dal mare, comincia a rinfrescare l’aria e hanno giocato a scalaquaranta fin verso le venti quando Mario ha deciso di uscire a fare quattro passi. Mario ha infatti finito i suoi sigari, passione che ha in comune con la sua compagna e ha voglia di mangiare un gelato, per cui propone a Maria Antonietta di andare in tabaccheria e poi alla gelateria Giolitti, in viale Oceania. Lei vuole rimanere in casa per cui, dopo aver insistito un po', decide di uscire lo stesso, da solo. Fa la doccia, si veste sportivo con una polo e un paio di jeans e torna di nuovo in terrazzo per vedere se per caso Maria Antonietta ha cambiato idea. Lei è decisa a rimanere in casa a preparare la cena e poco prima che lui esca fa in tempo solo a chiedergli cosa vuole mangiare. ...continua a leggere "La strana morte di Mario Ferraro, agente del Sismi"