Nell'era dei satelliti e delle comunicazioni digitali, criptate e intercettabili solo da 'orecchie' molto evolute, nell'etere qualcosa che arriva dal passato sta richiamando l'attenzione di radioamatori e ascoltatori. Il fiorire di nuovi conflitti nel mondo e il ritorno alla contrapposizione tra blocchi ha risvegliato l'attenzione su un gran numero di stazioni militari che trasmettono sequenze di numeri e lettere, in fonia ma anche in codice Morse, nella maggior parte dei casi incomprensibili per gli ascoltatori casuali. Punti e linee, a varie velocità, emessi in modo CW (onda continua), che partono da un tasto telegrafico - come quello di Guglielmo Marconi - o da moderne interfacce che trasformano in Morse ciò che si scrive su una tastiera qwerty. Insomma i militari, in mare e in volo, nell'area interessata dal conflitto ucraino, pur potendo avvalersi di strumenti di comunicazione più sofisticati e sicuri - come i satelliti e le reti radio digitali - sembrano preferire ancora l'antico codice Morse per comunicare posizioni, ordini e altre informazioni strategiche. Ovviamente crittografando ciò che intendono divulgare. Una modalità che riporta alla memoria 'Enigma', l'apparecchio grazie al quale il geniale matematico inglese Alan Turing decifrò i codici inviati dai nazisti durante la Seconda guerra mondiale. Uno dei motivi per cui le forze armate di alcuni Paesi impiegano ancora oggi la telegrafia potrebbe essere legato al fatto che ai militari di molti Stati, considerati ostili o potenzialmente nemici, non è più richiesta la conoscenza del codice Morse. ...continua a leggere "Nell’era dei satelliti, i russi tornano al Morse"
Autore: Fabrizio Colarieti
“The Buzzer”, il mistero del segnale radio russo
La Guerra fredda vive ancora nell'etere, grazie a un misterioso segnale radio russo che da oltre mezzo secolo non ha mai smesso di trasmettere in onde corte un monotono ronzio, ripetuto svariate volte al minuto. E proprio per questa singolare caratteristica acustica, da tempo radioamatori e amanti dell'ascolto di tutto il mondo lo hanno ribattezzato 'The Buzzer'. In realtà dietro quella fredda e inquietante emissione sulla frequenza 4625 kHz in Usb, cruccio di intere generazioni di incalliti radioascoltatori, si cela l'ignota missione di una stazione militare (la sua sigla ufficiale era Uvb-76, poi diventata NZhTI), che dal 1973 trasmette ininterrottamente dalla Russia. Ma con l'inizio del conflitto in Ucraina qualcosa è cambiato, infatti 'The Buzzer' è continuamente bersagliata, soprattutto nelle ore serali e notturne (italiane), da disturbi e tentativi di oscuramento da parte di pirati dell'etere, ma anche da potenti 'jamming' militari di altri Paesi. Chi sorveglia assiduamente la stazione russa riferisce che nell'immagine dello spettro radio - una sorta di tracciato - sono apparse forme simili al simbolo delle radiazioni nucleari, alla V di vendetta o alla maschera con il ghigno di TrollFace. Ma sulla stessa frequenza sono stati modulati anche brani musicali, come 'Gangnam Style' del rapper sudcoreano Psy, e altri segnali audio, generati anche da complessi apparati impiegati per la guerra elettronica. ...continua a leggere "“The Buzzer”, il mistero del segnale radio russo"
Caso Moro, Report indaga sul ruolo di Kissinger nell’ostacolare l’apertura al Pci
Un chiaro avvertimento c’era stato. Ad Aldo Moro gli americani, tramite l’allora segretario di Stato Henry Kissinger, recentemente scomparso, avevano fatto sapere che non gradivano che nel cuore dell’Europa ci fosse un governo allargato ai comunisti. Il primo a raccontare quel colloquio, avvenuto il 25 settembre 1974, era stato il portavoce dell’ex segretario della Dc, Corrado Guerzoni, durante una testimonianza resa in tribunale quando Moro era stato già sequestrato e ucciso dalle Brigate rosse. L’incontro con Kissinger era avvenuto a margine di una cena a Washington a cui Moro aveva partecipato nelle vesti di ministro degli Esteri dell’esecutivo guidato da Mariano Rumor. Guerzoni, davanti ai giudici che stavano processando le Br, spiegò che Kissinger era contrario all’allargamento della maggioranza di governo a tutti i partiti, ma in particolare al Pci. L’avvertimento del segretario di Stato Usa, raccontò poi anche la moglie dello statista, fu perentorio: "Onorevole lei deve smettere di perseguire il suo piano politico per portare tutte le forze del suo Paese a collaborare direttamente o la pagherà cara. Veda lei come la vuole intendere". ...continua a leggere "Caso Moro, Report indaga sul ruolo di Kissinger nell’ostacolare l’apertura al Pci"
Decolla la corruzione. All’Aeronautica pilotavano più appalti che aerei
Non pilotavano aerei ma appalti pubblici per i lavori edili e le ristrutturazioni da compiere in otto basi dell'Aeronautica militare tra Lazio e Campania. Ora sono indagati, in 39, 14 dei quali sono stati arrestati, ieri mattina, in diverse città italiane, e 10 dovranno rispettare l’obbligo di dimora. Ma quello che colpisce di più, in questa ennesima storia di gare truccate, è che una dozzina di indagati sono militari.
Gli arresti, su ordine del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Velletri, sono stati eseguiti nelle province di Roma, Napoli, Caserta, Latina, Viterbo, Grosseto, Chieti e Ravenna. A carico degli indagati, ha riferito il comando provinciale dei Carabinieri della Capitale, “sono stati riconosciuti gravi indizi” e contestati reati che vanno dalla turbata libertà degli incanti alla frode nelle pubbliche forniture, alla corruzione per l’esercizio della funzione e alla falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici. Le indagini, coordinate dalla Procura di Velletri, si sono concentrate su 49 appalti, svolti tra maggio 2017 e gennaio 2021, riguardanti lavori da compiere nelle basi dell’Aeronautica militare di Ciampino, Pratica di Mare, Vigna di Valle, Furbara, Montecastrilli, Borgo Piave, Grazzanise e Somma Vesuviana. ...continua a leggere "Decolla la corruzione. All’Aeronautica pilotavano più appalti che aerei"