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ElettraHa lo stesso nome della nave-laboratorio su cui Guglielmo Marconi, dal 1922 in poi, effettuò i primi esperimenti di radiofonia in Nord America e in Atlantico. Oggi Elettra, ufficialmente classificata come unità destinata al supporto logistico e operativo, è il cuore tecnologico dell'intelligence della nostra Marina militare. In gergo è definita nave Elint-Sigint: si tratta di un'unità specializzata in electronic e signals intelligence, cioè lo spionaggio, e in alcuni casi anche nel disturbo di segnali radio con tecniche di guerra elettronica. Il suo motto, «Anima i silenzi aerei», più di ogni altra spiegazione lascia trapelare le finalità delle missioni spia che compie a supporto di altri mezzi, anche di terra.
Attualmente la nave pare sia molto impegnata nel Mediterraneo, di fronte alle coste africane, in attività di ricognizione, sorveglianza e analisi delle comunicazioni radio. Tuttavia, nonostante alcune interrogazioni parlamentari, l'unica missione della nave Elettra di cui si è avuta notizia, oltre il suo probabile impegno durante la crisi libica del 2011, risale al giugno del 2014, quando fu spedita dal governo Renzi nel Mar Nero a spiare le forze militari russe e soprattutto le milizie secessioniste filo russe attive nel bacino del Donec e nel Sud-Est dell'Ucraina. La notizia fu resa nota da analisidifesa.it e dall'agenzia di stampa russa Ria Novosti, sottolineando che la sua presenza davanti alle coste ucraine aveva irritato, e non poco, il Cremlino. ...continua a leggere "Elettra, la nave spia italiana avvolta nel mistero"