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Il Dc9 Itavia fu abbattuto da un missile e ci furono depistaggi, per questo lo Stato dovrà risarcire, e non per la prima volta, oltre 17 milioni di euro a 29 familiari delle vittime della strage di Ustica (27 giugno 1980, 81 morti). E' quanto ha stabilito, con una sentenza depositata ieri, la prima sezione civile della Corte di Appello di Palermo rigettando l'appello che l'Avvocatura dello Stato aveva presentato contro la sentenza di condanna emessa dal Tribunale civile di Palermo nel settembre 2011 (oltre 100 milioni di risarcimento per 81 familiari). Secondo la Corte del capoluogo siciliano, resta accertato il depistaggio delle indagini compiute all'indomani del disastro aereo. Il velivolo, che da Bologna andava a Palermo, con ogni probabilità fu abbattuto da un missile, ancora oggi non identificato, e a parere dei giudici civili i Ministeri della Difesa e dei Trasporti non assicurarono adeguate condizioni di sicurezza lungo l'aerovia percorsa dal volo Itavia per raggiungere Punta Raisi. Per i giudici palermitani è esclusa l'ipotesi alternativa della bomba collocata a bordo o di un cedimento strutturale, in linea, quindi, con lo scenario della battaglia aerea e dell'intrusione di velivoli non identificati nella rotta del Dc9 già tracciato dall'istruttoria conclusa nel '99 dal giudice Rosario Priore. La Corte di Appello ha dichiarato la prescrizione del risarcimento per 'depistaggio', ma ha confermato il risarcimento 'da fatto illecito' liquidando, complessivamente, in favore dei 29 familiari oltre 17 milioni e 400 mila euro di risarcimento. ...continua a leggere "Strage di Ustica, la Corte d’Appello di Palermo conferma la condanna per lo Stato"

La spada di Damocle della tassa di successione sulle macerie, la burocrazia asfissiante, la ricostruzione ferma, le macerie che invadono ancora strade e borghi, la carenza di personale e il mancato rimborso ai risparmiatori del cratere traditi dalle 'banche fallite'. C'è tutto questo nella lista delle cose da fare presto che il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, consegnerà al premier Paolo Gentiloni in un incontro che dovrebbe tenersi questa settimana a Palazzo Chigi. Pirozzi affida ad una lunga nota il suo ultimatum alle istituzioni ricordando che lì, nel comune reatino devastato dal sisma della scorsa estate, "non c'è più un Paese". Per il sindaco della città rasa al suolo dal terremoto, parlando della tassa di successione, è impensabile "che si debba pagare su un bene frutto dei sacrifici di intere famiglie e che oggi, peraltro, non esiste più". "Penso ai tanti orfani - scrive Pirozzi - che saranno costretti a sborsare denaro per qualcosa che proviene loro dai genitori, dai nonni, dagli avi. Oggi quelle proprietà sono macerie, e oltre ai lutti, al dolore, alle tante difficoltà, queste persone si troveranno di fronte anche questo scoglio. È qualcosa di profondamente ingiusto e per questo abbiamo emanato una delibera per chiedere, insieme ad altri interventi urgenti ed essenziali, che la tassa sia abolita". Ma a preoccupare il sindaco di Amatrice non è solo l'inciampo della tassa di successione, ci sono anche "lacci e lacciuoli" che frenano la ricostruzione. ...continua a leggere "L’ira del sindaco di Amatrice, risposte o riconsegno le chiavi della città"

Il premier canadese, Justin Trudeau, sceglie il giorno del suo anniversario di matrimonio per visitare Amatrice. L'aveva promesso al sindaco Sergio Pirozzi, volato in Canada nelle scorse settimane insieme a Sergio Marchionne, che in occasione del G7 di Taormina avrebbe visitato anche il comune reatino colpito dal sisma della scorsa estate. Una visita ricambiata, nel segno di una rafforzata amicizia tra Italia e Canada, utile anche a ufficializzare una donazione al Comune di Amatrice di 2 milioni di dollari canadesi, da parte dello stesso governo di Ottawa, e di altrettanti da parte della comunità Italo-canadese. Una somma pari a circa 2,6 milioni di euro che il sindaco Pirozzi vorrebbe utilizzare prima possibile per ricostruire la sede del Municipio, interamente crollata con la scossa delle 3:36 del 24 agosto. "Sono qui per dimostrare l'amicizia con il popolo italiano. La comunità italo-canadese, ma tutta la popolazione canadese, è stata molto colpita da quanto successo qui e vogliamo esprimere vicinanza", ha detto Trudeau mentre attraversava, a piedi, la zona rossa di Amatrice accompagnato dal ministro degli Esteri Angelino Alfano, dal capo della Protezione civile Fabrizio Curcio e dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. Una lunga camminata, tra due ali di macerie, interrotta più volte da Trudeau, molto colpito dagli effetti del terremoto ancora ben visibili lungo ciò che rimane del Corso. ...continua a leggere "Trudeau tra le macerie di Amatrice"

La tragedia poteva essere evitata se, fin dal 2009, fosse stato fatto il possibile per rendere quel campanile più sicuro. Con queste conclusioni, la Procura di Rieti ha terminato le indagini a carico di sette tra tecnici e amministratori che ora rischiano di essere processati per il crollo della vela della torre campanaria della Chiesa dei Santi Pietro e Lorenzo di Accumoli (Rieti). La torre, in seguito alla scossa delle 3:36 del 24 agosto 2016, piombando su un' abitazione, causò la morte di un'intera famiglia, padre, madre e due figli piccoli. Il procuratore capo di Rieti, Giuseppe Saieva, e i pm Lorenzo Francia e Rocco Gustavo Maruotti, hanno formalizzato e stanno notificando un avviso di conclusione delle indagini in cui contestano, a carico dei 7, i reati di disastro e omicidio colposo, abuso e omissione di atti d'ufficio. I lavori, appaltati dalla Curia di Rieti per consolidare il campanile, secondo quanto ipotizzato nell'atto d'accusa, di fatto non furono compiuti adeguatamente, né progettati né collaudati nonostante già all'indomani del sisma dell'Aquila del 2009 la Sovrintendenza avesse segnalato un preoccupante 'indebolimento strutturale'. Il campanile, ha ricostruito la Procura basandosi su quanto concluso dai periti incaricati di accertare le cause del crollo, si è abbattuto sulla porzione del tetto dell'adiacente edificio comunale 'sfondando, in caduta, la copertura della casa canonica e due solai della sottostante unità immobiliare' che in quel momento era occupata da Andrea Tuccio, da sua moglie Graziella Torroni e dai loro due figli, Stefano e Riccardo. ...continua a leggere "Crollo campanile Accumoli, in 7 rischiano il processo"