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Chiusa l’inchiesta per il crollo di un b&b di Amatrice, 8 indagati

Il bed and breakfast «La margherita» di Saletta, una delle frazioni di Amatrice maggiormente colpite dal terremoto, la notte del 24 agosto 2016 crollò, causando la morte di tre ospiti, perché oltre dieci anni prima fu ristrutturato senza rispettare le norme antisismiche. Sono arrivati a questa conclusione, dopo due anni di accertamenti, i carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo di Rieti che ieri hanno notificato a 8 persone un avviso di conclusione delle indagini, atto che solitamente precede la richiesta di rinvio a giudizio. A perdere la vita nel crollo furono una coppia di fidanzati di Roma, Federica Corsaro e Riccardo Annucci di 30 e 40 anni, e la madre di quest’ultimo, Anna Rosa Russo. L’inchiesta, condotta dai pm Luana Bennetti e Rocco Gustavo Maruotti, ha individuato responsabilità a carico del progettista degli interventi di ristrutturazione compiuti tra il 2003 e il 2008, il geometra Stefano Petrucci, attuale sindaco di Accumoli, dei tecnici del Genio civile, Maurizio Cuomo, Ivo Serpietri e Giovanni Conti, che valutarono e autorizzarono i lavori insieme al tecnico del Comune di Amatrice Virna Chiaretti, del titolare dell’impresa costruttrice, Giorgio Clementi, e dei titolari del b&b, Stefania Nobile e Antonio Petrucci. Tutti dovranno rispondere dei reati di omicidio colposo e disastro colposo. A causare il crollo in seguito alla scossa delle 3 e 36, ha concluso la consulenza tecnica ordinata dalla Procura all’ingegner Giorgio Irti, furono, soprattutto, i lavori di ristrutturazione compiuti in una parte dello stabile e la trasformazione in civile abitazione dell’adiacente fienile, compiuta per rendere l’immobile idoneo ad ospitare una struttura ricettiva. Gli inquirenti hanno appurato, inoltre, che i lavori furono eseguiti da una ditta di Amatrice sulla base di un progetto che, non solo non era conforme alla normativa antisismica, ma che fu redatto da un geometra, Petrucci per l’appunto, anziché da un ingegnere. Gli investigatori dell’Arma hanno accertato, inoltre, che il progettista, che era anche direttore dei lavori, per elaborare i calcoli strutturali del progetto si servì di una simulazione di un ingegnere che fu depositata al Genio civile all’insaputa di quest’ultimo. Il progetto conteneva errori, sia di calcolo che di progettazione, come l’adozione di misure di miglioramento sismico, anziché di adeguamento sismico, che, viceversa, avrebbero dovuto essere attuate. Gli inquirenti hanno accertato anche la presenza di gravissime carenze inerenti la definizione dei materiali utilizzati e di un grossolano errore nella qualificazione della zona sismica, indicata nell’elaborato come fosse in zona 2 anziché 1. Parti della struttura oggetto della ristrutturazione non furono ancorate tra loro, un altro grave errore che le rese ancor più vulnerabili. Macroscopiche violazioni che, sempre secondo le conclusioni dell’inchiesta, non furono rilevate dagli organi di controllo (Comune di Amatrice e Genio civile) a cui fu sottoposto il progetto per ottenere i necessari permessi. L’inchiesta ha individuato responsabilità anche a carico dei proprietari e dei gestori del b&b che non potevano esercitare l’attività ricettiva, perché, tra l’altro, l’immobile non era mai stato dichiarato abitabile dal Comune.

di Fabrizio Colarieti per Il Messaggero

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