Vai al contenuto

Il Breguet Atlantic, il bimotore anti-sommergibile dell’Aeronautica italiana, che per quarantacinque anni ha pattugliato i nostri mari, è andato in pensione. L’ultimo velivolo in servizio a Sigonella è stato trasferito oggi con un volo speciale sulle sponde del Lago di Bracciano, dove entrerà a far parte integrante della collezione del Museo Storico dell’Aeronautica militare. Il trasferimento del Br 1150 Atlantic è stato effettuato utilizzando un gigantesco elicottero dei Vigili del Fuoco.
La fusoliera dell’Atlantic è stata agganciata dall’elicottero sulla pista dell’aeroporto militare di Pratica di Mare, dove era atterrato dopo la sua ultima missione, ed è stata trasportata fino alla sede del Museo storico dell’Ami. Ad accogliere l’ultimo Breguet, a Vigna di Valle, c’era il generale di brigata aerea, Carlo Moscini, Ispettore dell’Aviazione per la Marina, che al termine del trasferimento ha consegnato simbolicamente le chiavi dell’Atlantic al direttore del Museo, il tenente-colonnello Adelio Roviti.
“L’Atlantic – ha spiegato il generale Moscini – entra di diritto nel novero dei prestigiosi velivoli del Museo storico dell’Aeronautica Militare. L’attività operativa svolta dal velivolo nel campo dell’Antisom è stata incredibile: oltre 45 anni di servizio totalizzando più di 260 mila ore di volo. ...continua a leggere "Va in pensione il cacciatore di sommergibili. L’ultimo Breguet Atlantic dell’Aeronautica trasferito al Museo di Vigna di Valle"

L’Italia, dopo Russia e Turchia, secondo uno studio di Truenumbers, è il terzo Stato più militarizzato al mondo, con 467,2 operatori ogni 10mila abitanti e quattro forze di polizia operanti sullo stesso territorio. Addirittura cinque prima della fusione Carabinieri-Forestale. Eppure c’è una proposta di legge in materia di sicurezza urbana, che ha come primo firmatario il deputato di FdI Alessio Butti, che suggerisce, insieme ad alcune modifiche ai codici penale e di procedura penale, l’attribuzione della qualifica di agenti di pubblica sicurezza anche agli operatori delle polizie locali. E perfino l’impiego di pattuglie dell’Esercito a bordo dei treni, a guardia delle stazioni ferroviarie e dei parchi.
Dell’Esercito, da tempo impiegato in assetto dual use per assicurare l’ordine e la sicurezza pubblica, si era parlato anche ieri a margine di un incontro tra il sottosegretario alla Difesa, Angelo Tofalo, e il capo di Stato maggiore dell’Esercito, il generale Salvatore Farina. Attualmente, infatti, i militari collaborano con le forze dell’ordine nell’ambito dell’operazione “Strade sicure” che vede settemila uomini impiegati nelle grandi città, anche in funzione antiterrorismo, nella Terra dei fuochi e nelle zone rosse dei comuni colpiti dal terremoto del 2016 e in quella di Genova dopo il crollo del ponte Morandi. ...continua a leggere "La Meloni arruola l’Esercito e promuove i sindaci generali"

L’Italia in un prossimo futuro, neanche troppo lontano, potrebbe dotarsi di una forza armata cibernetica per stare al passo con i tempi, proteggere i propri confini nella rete e allo stesso tempo essere in grado di colpire. Di questo nuovo strumento, che si troverebbe ad operare in un teatro di guerra ibrido, ha parlato il sottosegretario alla Difesa, Angelo Tofalo, intervenendo al Cybertech 2018 di Leonardo.
La minaccia cibernetica, secondo l’esponente pentastellato, molto attivo sui temi della sicurezza e dell’intelligence, “è meno armata e più digitale, nata ancor prima del fenomeno del terrorismo internazionale con la creazione della prima rete internet”. “Oggi – ha aggiunto Tofalo – si inizia a percepirla più forte, pervasiva e sofisticata. Tuttavia seppur tanto se ne parla, è ancora poco quello che si fa per contrastarla”. Tofalo definisce il dominio cyber “come qualcosa di materiale perché ha una sua fisicità”. “Ci sono – ha aggiunto – i poco conosciuti cavi sottomarini intercontinentali che permettono il trasferimento dei dati ed il collegamento delle nazioni ad internet; gli Internet Exchange Point sparsi in Italia (uno dei più importanti è proprio a Roma) che sono dei grossi hub che permettono a tutti i provider, nazionali e internazionali, di ‘incontrarsi’ e collegarsi; i data center che contengono e gestiscono una quantità enorme di dati”. ...continua a leggere "Il Governo vuole arruolare un esercito di hacker"

Un piccolo esercito è, ancora oggi, impegnato nei comuni colpiti dal sisma del 24 agosto 2016. Sono 360 gli uomini e le donne dell’Esercito che stanno operando, anche con l’impiego dei mezzi speciali del Genio, nei comuni delle Marche (Arquata del Tronto, Castelsantangelo sul Nera, Visso, Sarnano e Montegallo), del Lazio (Amatrice e Accumoli) e Abruzzo (Campotosto). I militari sono impegnati, soprattutto, nelle operazioni di demolizione di edifici e rimozione delle macerie, ma anche in attività di vigilanza e supporto alle popolazioni. Solo nell’ultimo anno, ha fatto sapere nei giorni scorsi lo Stato Maggiore dell’Esercito fornendo un bilancio delle attività operative, in tutto il cratere sono stati demoliti 602 edifici danneggiati dal sisma e rimosse oltre 150mila tonnellate di macerie. L’Esercito continua a garantire anche i servizi di vigilanza nei paesi e nei borghi disabitati per prevenire atti di sciacallaggio, laddove non si è ancora intervenuti per rimuovere le macerie, come nel caso di molte frazioni di Amatrice e Accumoli. L’impegno dei militari nelle aree terremotate ha riguardato anche l’emergenza neve, in particolare nell’inverno del 2017, e ha visto impegnati mediamente circa 1500 militari e 550 mezzi (tattici, speciali del Genio e commerciali), con un picco massimo di circa 2500 militari e circa 990 mezzi. ...continua a leggere "Macerie da rimuovere e vigilanza nelle frazioni isolate: c’è l’Esercito"