È cominciato oggi, in una gremita aula del Tribunale di Rieti, il primo processo per il sisma di Accumoli e Amatrice del 24 agosto 2016. La prima inchiesta penale che è approdata davanti a un giudice, di quelle avviate e concluse dal pool di inquirenti della Procura di Rieti, riguarda i crolli delle case popolari di Piazza Augusto Sagnotti, ad Amatrice. Il giudice monocratico Carlo Sabatini dovrà dare una risposta ai familiari di 18 vittime, e cioè se fu il terremoto o l'uomo a causare quelle morti. Gli imputati sono 5, chiamati a rispondere di omicidio colposo plurimo, crollo colposo, disastro e lesioni. Si tratta dell'allora direttore tecnico della So.Ge.Ap, l'impresa appaltatrice che costruì le palazzine, Ottaviano Boni, e dell'allora amministratore unico della stessa impresa, Luigi Serafini. Imputati anche il presidente pro-tempore dell'Istituto autonomo case popolari (Iacp), Franco Aleandri, il geometra della Regione-Genio Civile, Maurizio Scacchi, e l'allora assessore del Comune di Amatrice, Corrado Tilesi. In qualità di responsabili civili sono stati chiamati in causa, e ammessi al dibattimento, anche due enti, la Regione Lazio (per Genio civile e Ater) e il Comune di Amatrice. I due edifici, secondo le conclusioni dell'inchiesta condotta dai pm Rocco Gustavo Maruotti e Lorenzo Francia, non avrebbero retto un terremoto, anche se la scossa fosse stata inferiore a magnitudo 6.0. A causare i due crolli, a "pancake", cioè un solaio sopra l'altro, fu, secondo gli esperti incaricati dalla Procura di analizzare le macerie, l'inadeguatezza dei materiali utilizzati per costruire, a metà degli anni Settanta, come pilastri troppo sottili, armature esigue e calcestruzzo a bassa resistenza. Solo 3 inquilini su 21, che erano in casa quella notte, riuscirono a salvarsi, pur rimanendo gravemente feriti. "Le responsabilità individuate dalla Procura - ha commentato al termine della prima udienza il legale di parte civile Wania Della Vigna -, che ovviamente andranno acclarate nel corso del processo, ci parlano di negligenze, imprudenze e imperizie nella costruzione di questi edifici, che, ricordo, furono edificati con i soldi dello Stato essendo destinati alle fasce più deboli". La prossima udienza ci sarà il 17 ottobre con l'esame dei testi indicati dall'accusa.
di Fabrizio Colarieti per Ansa [link originale]