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AmatriceSaranno i primi esiti del pacchetto di perizie sui crolli, affidate all'ingegner Antonello Salvatori del Dipartimento di ingegneria civile dell'Università dell'Aquila, a dare concretamente il via all'inchiesta sul sisma del 24 agosto condotta dal pool di magistrati coordinati dal procuratore capo di Rieti, Giuseppe Saieva. E' questa, a un mese dalla scossa delle 3.36 che ha distrutto Amatrice e Accumoli, l'unica certezza che trapela dal palazzo di giustizia reatino. Solo dopo che il super-perito avrà dato una prima risposta ai quesiti che la procura gli ha sottoposto, insieme a un elenco di 68 edifici crollati e sequestrati, 20 dei quali pubblici, saranno fatti ulteriori passi. Sarà dunque lo stesso consulente, che già aveva indagato sul terremoto dell'Aquila del 2009, a indicare ai pm quali edifici meritano approfondimenti e quali crolli evidenziano carenze strutturali tali da consentire l'individuazione di precise responsabilità penali. La seconda fase riguarderà l'analisi dell'enorme mole di documenti sequestrati a più riprese in tutti gli enti pubblici interessati (Regione, Genio civile, Provincia, Comuni e Ater). ...continua a leggere "Sisma: le inchieste giudiziarie, i pm attendono l’esito delle perizie"

Scuola AmatriceIl presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi, con un pizzico d'orgoglio, l'ha definita la scuola dei record. Perché, innanzitutto, per metterla in piedi, i tecnici e le squadre del Dipartimento trentino della Protezione civile hanno impiegato 11 giorni, anzi, 11 giorni e altrettante notti, come ha spiegato uno dei volontari che hanno lavorato al progetto. Il nome della nuova scuola è sempre lo stesso, si chiama Romolo Capranica, come quella di Amatrice, in gran parte crollata con la scossa delle 3.36 del 24 agosto scorso. La nuova struttura provvisoria si trova nella frazione di Villa San Cipriano, a poco più di due chilometri dal vecchio edificio scolastico, dove fino al 29 agosto scorso c'era un prato. E' composta da 24 moduli prefabbricati, per una superficie complessiva di 420 metri quadrati dove trovano spazio 2 aule per la scuola dell'infanzia, 5 per le elementari, 3 per le medie, 1 sala insegnanti e due moduli per i servizi igienici anche per gli alunni diversamente abili. Per realizzarla, a tempo di record, è stato compiuto uno scavo di 320 metri cubi depositandone altri 300 di ghiaione e 310 di calcestruzzo. Le armature sono state realizzate impiegando 8.600 chilogrammi di acciaio. Per costruirla, e dotarla di ogni confort, ci sono volute 16.900 ore di lavoro e 148 tra tecnici e operai. La seconda fase, già avviata, vedrà la costruzione del secondo gruppo di moduli, sempre 24, con 5 aule per una superficie di altri 400 metri quadrati, che dovranno ospitare la scuola secondaria di secondo grado, cioè gli alunni iscritti al liceo scientifico, ma anche una biblioteca e sala insegnanti, una segreteria e altri servizi igienici. Il nuovo polo didattico di Amatrice, guidato dalla dirigente Maria Rita Pitoni, da oggi ospita 177 alunni e 52 docenti.

di Fabrizio Colarieti per Ansa [link originale]

Giacomo StucchiCi sono voluti 30 anni esatti per svecchiare l'intelligence italiana e farla uscire dal tunnel del sospetto. E altri nove, dopo la riforma del 2007 che ha cambiato il volto dei Servizi ridefinendo nomi, ruoli e perimetro d'azione di Aise (Agenzia informazioni e sicurezza esterna, ex Sismi), Aisi (Agenzia informazioni e sicurezza interna, ex Sisde) e Dis (Sistema di informazione per la sicurezza, ex Cesis) per sdoganare definitivamente un tema che finora era considerato un tabù. E cioè le garanzie funzionali, la cosiddetta «licenza di...» attribuita agli agenti segreti solo nel 2007, perché fino ad allora, dal 1977, anno in cui nacquero Sismi e Sisde, in poi, il legislatore non aveva previsto questo tipo di tutele per gli 007, tranne la facoltà di opporre il segreto di Stato.
Dunque l'intelligence ha carta bianca per agire “in dinamico” e i suoi officer, in presenza di determinati presupposti e di una specifica autorizzazione del governo, possono anche commettere reati o condurre operazioni in condizioni “borderline”.
Un aspetto non secondario, su cui si è concentrato - anticipando di alcune settimane la conferma che in Libia stanno operando i nostri corpi speciali su mandato di Palazzo Chigi, con le garanzie funzionali proprie dei Servizi segreti e sotto il loro comando - il presidente del Copasir (il comitato parlamentare di controllo sull'intelligence), il leghista Giacomo Stucchi (nella foto).
La riflessione è contenuta nella prefazione del libro di un giovane avvocato, esperto di diritto penale militare e intelligence, Nicolò Giordana, Scriminanti e garanzie funzionali. Tra legislazione d’Intelligence e Diritto penale militare, ripresa anche dal sito della Sicurezza nazionale. ...continua a leggere "Servizi segreti, cos’è la licenza di «delinquere»"

RosLe espulsioni di potenziali terroristi dall'Italia s'intensificano, le persone rimpatriate dal 2015 hanno toccato quota 107. Per scovarle e prevenire attentati è stata sdoganata - e potenziata - la pratica di penetrare profondamente il web e, così facendo, violare la privacy di ogni cittadino. Non senza polemiche, a giudicare dall'allarme che è tornato a lanciare il Garante della protezione dei dati personali, Antonello Soro: «I controlli a strascico invadono la sfera personale senza riuscire a fare una buona azione preventiva contro i seguaci dell'Isis».
L'ultimo caso è di inizio agosto. Aftab Farooq, un magazziniere pachistano di 26 anni, residente a Milano dal 2003, è stato espulso dall'Italia dal ministro dell'Interno Angelino Alfano in base ai risultati di un'indagine condotta dal Ros dei carabinieri che avrebbe messo in luce i contorni di un processo di radicalizzazione jihadista in atto da tempo. L'antiterrorismo aveva ritenuto il suo comportamento particolarmente pericoloso, anche alla luce di quanto il giovane affermava su internet. Dunque per gli inquirenti, e per lo stesso Alfano, era un potenziale terrorista a un passo dall'azione.
In particolare il 26enne pare sia stato individuato, come sempre più spesso accade, grazie a una capillare analisi compiuta dal Ros in Rete, setacciando a distanza il suo computer, il suo smartphone, i social network che frequentava, le pagine Facebook dove scriveva e i profili Twitter ritenuti collegati al Califfato nero che seguiva.
Un'attività investigativa che in gergo è chiamata proprio “pesca a strascico” o di 'deep lerning'. È molto invasiva ed è impiegata ormai di frequente dalle forze di polizia e dalle intelligence di tutto il mondo nel caso di indagini preventive nei confronti di soggetti potenzialmente pericolosi. ...continua a leggere "Terrorismo, l’analisi della Rete dietro le espulsioni"