La nuova Amatrice non c'è ancora. Quattro anni dopo il sisma che rase al suolo il comune del Reatino, insieme ad Accumoli, che di quella terribile scossa fu l'epicentro, oltre a una larga parte delle loro frazioni, attende ancora la piena ricostruzione. I cantieri e le gru ci sono, i lavori vanno avanti, ma percorrendo le strade di montagna che attraversano il territorio colpito dalla scossa del 24 agosto 2016, e dalle migliaia che ne seguirono, si è ancora costretti a fare i conti con una ferita non rimarginata. Anche se non c'è più il grosso delle macerie, alcune frazioni, ormai disabitate, sono rimaste tali e quali. Come se il tempo si fosse fermato quella notte, a memoria del dolore e della vastità del danno inferto dal terremoto alle comunità dell'Alto Velino. Un processo lento, quello della ricostruzione, che sembra ripercorrere una storia già vissuta, a poca distanza dal Reatino, al di là delle montagne di confine, a L'Aquila. Per quanto riguarda la ricostruzione privata, ha spiegato nei giorni scorsi, parlando dello stato dell'arte, l'assessore regionale alle Politiche per la ricostruzione, Claudio Di Berardino, "una più significativa accelerazione la stiamo registrando negli ultimi mesi". Una spinta arrivata all'indomani di un'ordinanza del Commissario straordinario che nell'ultimo mese ha fatto registrare, solo nel comune di Amatrice, un incremento di circa 200 istanze di contributo (a copertura del 100% delle spese), a fronte delle circa 1.500 presentate in 4 anni. Stando ai dati della Regione Lazio, sono attualmente 550 i cantieri avviati per i quali sono stati concessi oltre 110 milioni di euro. ...continua a leggere "A 4 anni dal sisma Amatrice attende la ricostruzione"
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Nell’area del cratere ancora presente una sismicità persistente
Dal 24 agosto 2016, con la prima scossa di terremoto che alle 3 e 36 ebbe come epicentro Accumoli, la rete dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha registrato oltre 110mila eventi si- smici. Una sismicità, rivelano i dati diffusi dall’Ingv a tre anni dal sisma, che ancora oggi è definita persistente a causa di un rilascio di energia maggiore rispetto a quanto accadeva prima del luglio-agosto 2016. Un’attività che ha visto l’attivazione di un sistema di faglie, ora oggetto di studi molto approfonditi, che nella sua totale estensione è di circa 80 chilometri. «La sequenza sismica che ha interessato l’Appennino centrale - spiega Lucia Margheriti, primo ricercatore dell’Osservatorio nazionale terremoti dell’Ingv - con numerose scosse di magnitudo maggiore di 5 tra il 24 agosto del 2016 e il 18 gennaio del 2017 non è ancora conclusa. L’area compresa tra Camerino e L’Aquila è ancora oggi interessata da una sismicità persistente che presenta un rilascio di energia maggiore rispetto a quanto accadeva prima del 24 agosto 2016». Nel dettaglio, la rete sismica nazionale ha registrato più di 800 eventi dopo il 24 agosto 2016 (di cui due forti di magnitudo Mw 6.0 e Mw 5.4 nella zona di Amatrice); quasi 1.000 eventi giornalieri dopo il 30 ottobre 2016, circa 500 eventi il 18 gennaio 2017 (di cui quattro con magnitudo maggiore o uguale a 5.0 verificatisi nell’area meridionale della sequenza nei pressi di Barete). ...continua a leggere "Nell’area del cratere ancora presente una sismicità persistente"
Terremoto, a tre anni dalle scosse si cerca ancora la verità sui crolli
Entro fine anno si saprà se la ma- no dell’uomo contribuì, insieme al terremoto di tre anni fa, a causare vittime. I primi due processi, quello per i crolli delle palazzi- ne ex Iacp di Piazza Augusto Sagnotti ad Amatrice (18 morti) e quello della torre campanaria di Accumoli (4 morti), andranno, infatti, a sentenza. Nel primo caso, sono imputati, con l’accusa di omicidio colposo plurimo, crollo colposo, disastro e lesioni, l’allora direttore tecnico dell’impresa che costruì le palazzine, Ottaviano Boni, l’allora amministratore unico della stessa impresa, Luigi Serafini, il presidente pro-tempore del Iacp, Franco Aleandri, il geometra della Regione-Genio Civile, Maurizio Scacchi e l’allora assessore del Comune di Amatrice, Corrado Tilesi. I due edifici, secondo le conclusioni dell’inchiesta, crollarono a causa dell’inadeguatezza dei materiali utilizzati per costruirli. Nel secondo caso il di- battimento riguarda il crollo del- la torre campanaria di Accumoli, che, sfondando la sottostante canonica, causò la morte di Andrea Tuccio e di sua moglie Graziella Torroni, entrambi 34enni, e dei loro bambini, Stefano di 8 anni e Riccardo di appena 9 me- si. Sotto processo sono finiti in 7: l’ex sindaco di Accumoli, Stefano Petrucci, l’allora responsabile unico del progetto, Pier Luigi Cappelloni, il collaudatore stati- co amministrativo dei lavori a cui fu sottoposta la torre, Mara Cerroni, i progettisti e direttori dei lavori, Alessandro Aniballi e Angelo Angelucci, il geometra Giuseppe Renzi e Matteo Buzzi, ingegnere incaricato dei lavori dalla Diocesi di Rieti. ...continua a leggere "Terremoto, a tre anni dalle scosse si cerca ancora la verità sui crolli"
Tre anni dopo, Amatrice e Accumoli senza ricostruzione
Amatrice e Accumoli si preparano a celebrare la notte della memoria, a tre anni dal sisma che alle 3:36 del 24 agosto 2016 sconvolse anima e geografia di una larga parte di territori a confine tra Lazio, Abruzzo e Marche. Per i due comuni del Reatino sarà la notte del silenzio e del ricordo delle 249 vittime che il terremoto, in quelle drammatiche e indelebili ore che sembravano non finire mai, ha lasciato dietro di sé, insieme alla distruzione, che, ancora oggi e chissà per quanto, segna comunità e terre.
Insieme al dolore, ancora vivo, per il prezzo altissimo pagato in termini di vite umane, i piccoli borghi del Centro d'Italia, un tempo segnalati tra i più belli del Paese, attendono una ricostruzione che tarda a decollare. In alcune frazioni di Amatrice e Accumoli, infatti, il tempo sembra essersi fermato un attimo dopo quella manciata di secondi in cui il sisma piegò sulle ginocchia ogni cosa. Terre di mezzo, tra due mari, che un tempo richiamavano migliaia di turisti, oggi ferite dalla furia della natura e segnate dall'assenza forzata di ogni forma di vita.
Amatrice ricorderà quella notte e chi non c'è più, in forma privata, come avvenuto nei precedenti anniversari, con una veglia e una fiaccolata tra le vie dell'antico borgo all'ombra della Laga che culminerà alle 3:36 con i rintocchi di campana, uno per ogni vittima. ...continua a leggere "Tre anni dopo, Amatrice e Accumoli senza ricostruzione"