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Sarà una capitale blindata quella che sabato ospiterà le celebrazioni del 60° Anniversario dei Trattati di Roma e il temuto corteo del pomeriggio dove sono attesi gli antagonisti della piattaforma Eurostop provenienti anche da Francia, Germania e Grecia. L’allerta resterà a livello due, un gradino sotto il massimo, perché secondo gli analisti il rischio di scontri, ma anche di attentati, è altissimo.
Ci saranno due zone di “massima sicurezza”: la blu, riservata ai leader politici e ai capi di Stato, e la verde, un’area “cuscinetto”. Nelle due zone saranno predisposti 39 varchi d’accesso presidiati da venerdì e nell’intera area opereranno oltre 3 mila uomini delle forze dell’ordine. Il piano prevede l’impiego di reparti antisommossa, tiratori scelti sui palazzi, agenti in borghese, nuclei di pronto intervento e delle teste di cuoio del Nocs della Polizia di Stato e dal Gis dei Carabinieri, elicotteri e droni. Cinofili e artificieri, già da venerdì mattina, inizieranno le bonifiche e i controlli in tutte le zone interessate dagli eventi.
Il rischio più concreto, secondo gli analisti della nostra intelligence e dell’antiterrorismo, è che tra gli ottomila manifestanti attesi al corteo possano nascondersi infiltrati violenti, ma anche “lupi solitari” legati al terrorismo di matrice jihadista, tutto questo a 72 ore dall’attacco di Londra. ...continua a leggere "Tutte le misure anti terrorismo per le celebrazioni dei Trattati di Roma"

RosLe espulsioni di potenziali terroristi dall'Italia s'intensificano, le persone rimpatriate dal 2015 hanno toccato quota 107. Per scovarle e prevenire attentati è stata sdoganata - e potenziata - la pratica di penetrare profondamente il web e, così facendo, violare la privacy di ogni cittadino. Non senza polemiche, a giudicare dall'allarme che è tornato a lanciare il Garante della protezione dei dati personali, Antonello Soro: «I controlli a strascico invadono la sfera personale senza riuscire a fare una buona azione preventiva contro i seguaci dell'Isis».
L'ultimo caso è di inizio agosto. Aftab Farooq, un magazziniere pachistano di 26 anni, residente a Milano dal 2003, è stato espulso dall'Italia dal ministro dell'Interno Angelino Alfano in base ai risultati di un'indagine condotta dal Ros dei carabinieri che avrebbe messo in luce i contorni di un processo di radicalizzazione jihadista in atto da tempo. L'antiterrorismo aveva ritenuto il suo comportamento particolarmente pericoloso, anche alla luce di quanto il giovane affermava su internet. Dunque per gli inquirenti, e per lo stesso Alfano, era un potenziale terrorista a un passo dall'azione.
In particolare il 26enne pare sia stato individuato, come sempre più spesso accade, grazie a una capillare analisi compiuta dal Ros in Rete, setacciando a distanza il suo computer, il suo smartphone, i social network che frequentava, le pagine Facebook dove scriveva e i profili Twitter ritenuti collegati al Califfato nero che seguiva.
Un'attività investigativa che in gergo è chiamata proprio “pesca a strascico” o di 'deep lerning'. È molto invasiva ed è impiegata ormai di frequente dalle forze di polizia e dalle intelligence di tutto il mondo nel caso di indagini preventive nei confronti di soggetti potenzialmente pericolosi. ...continua a leggere "Terrorismo, l’analisi della Rete dietro le espulsioni"

GdfCrescono i casi di sospetto finanziamento del terrorismo internazionale, attraverso transazioni digitali, segnalati all'Unità di informazione finanziaria della Banca d'Italia. Al trend attuale, ha riferito al Copasir il comandante generale della Guardia di finanza, Giorgio Toschi, il loro numero di operazioni alla fine del 2016 potrebbe raddoppiarsi rispetto al 2015.
Per fronteggiare il fenomeno, il primo agosto entra in funzione una nuova divisione della Gdf che è pronta a operare a stretto contatto con la Banca d'Italia e che si deve occupare di tracciare e analizzare tutte le transazioni finanziarie.
Nel 2015, secondo l'ultimo rapporto dell'Unità di informazione finanziaria di Bankitalia, sono state analizzate e trasmesse agli organi investigativi quasi 85 mila segnalazioni di operazioni sospette, con un incremento del 12% circa rispetto al 2014. Le sole segnalazioni di operazioni riconducibili al terrorismo sono triplicate nel 2015, sono ulteriormente cresciute in maniera significativa nel 2016.
Secondo i dati delle Fiamme gialle, nel 2015 le transazioni “attenzionate” erano state circa 3 mila (delle quali, però, solo 11 sono giunte all'autorità giudiziaria), la stessa cifra è già stata raggiunta nei primi sei mesi del 2016, un trend che potrebbe raggiungere circa 6 mila a fine anno.
Il processo di analisi utilizzato dall'Uif è molto complesso, essendo diverse le forme di trasferimento di denaro che offre il mercato digitale, ma assicura una rapida condivisione delle informazioni con gli organi investigativi, con la Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo e con il Comitato analisi strategiche antiterrorismo. Sul piano internazionale le unità di informazione finanziaria hanno sviluppato, nell’ambito del gruppo Egmont, uno scambio multilaterale di dati la cui analisi e condivisione è anticipata rispetto alla rilevazione dei “sospetti”. ...continua a leggere "Le tracce di chi finanzia il terrorismo"

GisStazionano all'esterno dei grandi scali ferroviari, negli aeroporti, nelle stazioni della metropolitana e nei centri storici delle maggiori città italiane. I corpi speciali non sono più invisibili ed è ormai frequente notare le teste di cuoio del Nucleo operativo centrale di sicurezza (Nocs) della polizia e del Gruppo di intervento speciale (Gis) dei carabinieri all'esterno di obiettivi ritenuti altamente sensibili.
Indossano giubbotti antiproiettile in grado di reggere i colpi di un kalashnikov, hanno micro camere bodycam, sistemi di puntamento laser, armi lunghe e prodotti dell'azienda tedesca Heckler & Koch (H&K), pistole Glock (semi automatiche) e il mefisto pronto a essere calato sul volto. Si muovono a bordo di Suv blindati in 20 città e sono maggiormente presenti a Roma, Milano, Torino, Lecce e Venezia e in tre grandi scali aeroportuali (Fiumicino, Malpensa e Venezia). Ad affiancarli ci sono le neonate squadre speciali antiterrorismo costituite dopo l'attacco a Charlie Hebdo del 7 gennaio 2015 e pronte a intervenire in caso di emergenze: sono le unità operative di primo intervento (Uopi) della polizia di Stato, le aliquote di primo intervento (Api) e le squadre operative di soccorso (Sos) dei carabinieri. Dopo la strage di Nizza, i team degli specialisti sono in stato di massima allerta.
Il capo della polizia Franco Gabrielli ha spiegato che «si tratta di un ulteriore potenziamento del livello di sicurezza per rispondere in modo più adeguato a una minaccia diffusa e indiscriminata». ...continua a leggere "Le teste di cuoio non sono più invisibili"