FABRIZIO COLARIETI

Che cosa farà la nuova Nato Strategic Direction South a Napoli

Raccolta e condivisione delle informazioni non classificate. Sarà questo il compito della nuova Nato Strategic Direction South inaugurata oggi nella base di Lago Patria, a Giugliano in provincia di Napoli. La Direzione Strategica per il Sud sarà l’avamposto dell’Alleanza Atlantica nella lotta al terrorismo e focalizzerà la sua attenzione in particolare su Libia, Siria, Iraq, Tunisia e Giordania e più in generale su tutto il Medio Oriente, il Nordafrica e l’Africa Subsahariana.
“L’Hub – ha spiegato nei giorni scorsi il comandante del Comando congiunto interforze della Nato a Napoli, l’ammiraglio Michelle Howard – si prefigge di mettere a disposizione della Nato un centro di raccolta e condivisione di informazioni che facilitino la comprensione dell’ambiente e permettano di prendere decisioni fondate su informazioni circostanziate in tempi rapidi. L’hub sarà un luogo fisico che persegue scopi di collaborazione e anche l’espressione di una nuova mentalità che poggia sulla condivisione delle informazioni. La comprensione di un’area così dinamica e complessa – ha aggiunto Howard – richiede adattamento costante. C’è un chiaro interesse su questa regione che va avanti da almeno un paio d’anni: abbiamo bisogno di un’unità che possa occuparsene, guardando a cosa succede in quest’area e dire ok, qui abbiamo l’opportunità di fare qualcosa o di impedire che qualcosa succeda”.
Il nuovo quartier generale di Lago Patria, inserito all’interno della base che già ospita l’Allied Joint Force Command Naples dell’Alleanza Atlantica, sarà pienamente operativo entro la fine dell’anno e opererà come centro di coordinamento tra i comandi della Nato, ma anche con altre entità che si occupano di sicurezza e antiterrorismo. La Nato Strategic Direction South avrà, infatti, competenza diretta su minacce come terrorismo, destabilizzazione, radicalizzazione, migrazioni, inquinamento ambientale e disastri naturali.
Fortemente voluto dal governo italiano, a guidarlo, come ha confermato nei giorni scorsi il ministro degli Esteri Angelino Alfano, sarà un generale italiano. L’hub lavorerà anche con partner non militari, come esperti di sviluppo regionale e di gestione delle crisi, docenti universitari, organizzazioni non governative e organizzazioni internazionali.
“La Nato e i suoi partner – ha commentato il vicesegretario generale della Nato con delega per le questioni politiche e la sicurezza Alejandro Alvargonzalez – si trovano ad affrontare sfide e minacce comuni alla sicurezza. Si pensi al terrorismo internazionale, alle ripercussioni del fallimento di alcuni Stati, al traffico di armi leggere e di piccolo calibro, alla proliferazione delle armi di distruzione di massa, alla sicurezza navale, alla protezione dei corridoi navali e dei canali di riferimento energetico la Nato rappresenta un valore aggiunto nell’affrontare queste sfide”.

di Fabrizio Colarieti per Formiche.net [link originale]

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