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Alessio CasimirriI target ritenuti di “primario interesse” erano ventisette, secondo l'elenco dei latitanti politici, rossi e neri, fatto stilare dall'allora Guardasigilli, Alfonso Bonafede, nel 2019, in occasione dell'arresto dell'ex terrorista dei Pac, Cesare Battisti. Ora, dopo l'ultima operazione condotta nelle scorse ore dall'antiterrorismo a Parigi, ne restano da rintracciare 20, tre dei quali sono sfuggiti alla cattura proprio nei giorni scorsi. Ma il numero di latitanti politici, più rossi che neri, su cui almeno due generazioni di investigatori e analisti dell'intelligence si sono finora concentrate, potrebbero essere molti di più. Sono tutti condannati in via definitiva, come lo era Battisti, per associazione sovversiva, banda armata, omicidio e strage. E almeno 20 di questi, come ha dimostrato la meticolosa operazione condotta dalla Polizia a Parigi, si trovano in Francia, il Paese che più di ogni altro – grazie alla cosiddetta dottrina Mitterrand – ha accolto chi aveva imbracciato un mitra per fare politica negli anni Settanta e Ottanta. Poi c’è Nicaragua, Brasile, Argentina, Cuba, Libia, Angola, Algeria e Svizzera. ...continua a leggere "Quanti sono e chi sono i terroristi italiani ancora latitanti"

pfizerIn questi giorni di festa mi è capitato di esprimere su Twitter il mio pensiero sull’intossicazione dei social da parte di negazionisti, troll, bestie e odiatori seriali. La scusa è stato l’arrivo in Italia delle prime dosi del vaccino della Pfzier. Tutto è iniziato con le immagini del trasporto scortato dal Belgio all’Italia dello stock di farmaci destinato allo Spallanzani. Immagini accolte con un’ondata di insulti, naturalmente contro il Governo, ma anche contro chi, in quel momento, stava facendo il suo dovere, cioè trasferire in sicurezza le dosi del prezioso vaccino. Un compito giustamente assegnato alle Forze dell’ordine e alle Forze armate. Perché scortarle? Perché, giusto qualche ora prima, l’Interpol – definendo i vaccini anti-covid l’oro liquido del 2021 – aveva allertato le Forze di polizia europee rispetto al rischio che la criminalità possa tentare di rubare le dosi (per poi rivenderle al mercato nero) attaccando i siti di stoccaggio o direttamente i carichi in transito. Cosa ha detonato l’odio sui social? Le immagini diffuse dalle Istituzioni per documentare l’arrivo in Italia delle dosi. Non proprio un evento secondario, visto che ci stiamo per lasciare alle spalle un anno in cui il Covid-19 ha contagiato oltre 2 milioni di italiani, 71mila dei quali – morti di o per il Coronavirus fa poca differenza – non ce l’hanno fatta. ...continua a leggere "Dai no-vax ai negazionisti, sono arrivati i vaccini e sui social spopolano complottisti e odiatori seriali"

Goffredo Buccini“Fu un orrore politico, più che un sequestro di persona. A Salvini andrebbe attribuita la responsabilità di aver sfruttato le paure degli italiani per accrescere il consenso nei suoi confronti. Non ha mai fermato gli sbarchi fermando le navi delle Ong. Quello che ha fatto doveva servire solo a coprire il fallimento dei suoi decreti sicurezza”. Goffredo Buccini, firma del Corriere, arriva in libreria con Italiani e no. Dagli albanesi ai “taxi del mare”. Storia di un paese a galla su trent’anni di paure (edito da Solferino) nelle stesse ore in cui per il leader del Carroccio si aprono le porte del tribunale di Catania per la vicenda del sequestro della Gregoretti.
Il 3 ottobre, scrivi nel tuo libro, ricorda, non tanto l’inizio di un processo, ma la morte di 368 migranti. E’ singolare come scelta.
“E’ una data pazzesca. Una coincidenza singolare che dovrebbe imporre a tutti una certa compostezza. Non è il giorno del processo Salvini, bensì la settima ricorrenza del naufragio di Lampedusa in cui morirono 368 migranti, quasi tutti eritrei, quindi veri profughi che scappavano da una feroce dittatura”.
Dall’approdo a Bari della nave Vlora, nel 1991, al processo Gregoretti cosa è cambiato?
“Il cambiamento è enorme e in peggio. E’ facile non essere razzisti se non hai gli immigrati. Eravamo ‘italiani brava gente’ perché nel ’91 l’immigrazione era un fenomeno marginale. I trent’anni che mi colpiscono di più sono quelli che passano tra la morte di Jerry Masslo, che nel mio libro chiamo il ‘migrante 0’, e quella di Soumaila Sacko. ...continua a leggere "Parla il giornalista-scrittore Buccini. L’orrore politico di Salvini. Sfruttare le paure del Paese per lucrare consensi"

«Sarebbe stato più facile per tutti continuare a pensare che quello che è successo il 24 agosto 2016 fosse solo frutto del destino e non anche dell'opera dell'uomo. Ma se ci fossimo fermati a quella affermazione non avremmo detto tutta la verità, che purtroppo è quella che io dissi già 4 anni fa, dopo i primi accertamenti. È una verità processuale difficile da sopportare, perché quei tragici eventi si potevano e dovevano evitare». Sono le parole di Rocco Gustavo Maruotti, il magistrato che ha indagato sui crolli e sulle 18 vittime delle palazzine venute giù, la notte del sisma di Amatrice, a Piazza Augusto Sagnotti, facendo condannare tutti e 5 gli imputati. Parole che lasciano un segno, insieme a quell’immagine che ritrae un uomo dello Stato, con la toga sulle spalle, che un attimo dopo la lettura della sentenza, visibilmente commosso, si volta e incrocia gli occhi dei familiari delle vittime. Non accade spesso nelle aule dei tribunali. Accade, semmai, il contrario, cioè di raccontare storie di magistrati criticati, insultati, additati e caduti per aver fatto il loro dovere. Dunque quell’immagine non restituisce solo la conferma dell’umanità del pubblico ministero, ma anche, e soprattutto, quello che Maruotti ha detto a tutti noi con una frase molto significativa: «Spero solo che questa sentenza serva a riconciliare i cittadini di Amatrice con quello Stato che 30 anni fa li ha traditi con condotte scellerate». ...continua a leggere "Processo crolli Amatrice, il pm Maruotti: «Le mie erano solo lacrime di gratitudine»"