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Cavi-sottomarini-Sicilia-174x131Dai cieli agli abissi oceanici, il braccio di ferro tra Washington e Mosca, che tanto ricorda la Guerra fredda, sembra non risparmiare neanche le autostrade digitali sommerse. Se è vero quanto scrive il New York Times, citando fonti dell’intelligence statunitense, la Russia avrebbe tentato di “aggrapparsi” ai cavi oceanici per telecomunicazioni che approdano negli Stati Uniti e attraverso i quali transitano il 95% delle comunicazioni Internet globali. Agganciarli, sorvegliarli o, peggio ancora, danneggiarli vorrebbe dire mettere in ginocchio la rete, qualcosa che, al giorno d’oggi, è paragonabile a un atto di guerra.
Secondo il Nyt i sommergibili e le navi Sigint di Mosca, in maniera sempre più aggressiva, si sarebbero più volte avvicinati ai cavi sottomarini in fibra ottica posati nel Mare del Nord, nei fondali dell’Asia nordorientale e perfino in acque statunitensi. A destare sospetti, il mese scorso, è stata la presenza, lungo la costa orientale degli Usa, della nave russa Yantar avvistata dai satelliti spia americani nei pressi della base navale di Guantanamo, cioè proprio sopra a una serie di cavi nevralgici. La Yantar, per quanto se ne sa, dispone di due mini sommergibili di profondità e di strumenti molto sofisticati per la sorveglianza elettronica. ...continua a leggere "Usa-Russia, la guerra ora è negli abissi"

Paolo Dall'OglioDue notizie distinte e congruenti hanno riacceso le speranze sul futuro di padre Paolo Dall'Oglio. Il 61enne gesuita italiano, rapito il 29 luglio 2013 nella città siriana di al-Raqqa, potrebbe essere ancora vivo. «È stato visto ad agosto 2015 a Raqqa, in Siria», ha affermato Rami Abdurrahman, direttore dell'Osservatorio siriano per i diritti umani (Ondus) al quotidiano Asharq al Awsat citando la testimonianza di due disertori dell'Isis. Una circostanza che combacia anche con quanto ha dichiarato recentemente il patriarca dei Caldei, monsignor Louis Raphael I Sako, secondo il quale il religioso «sa muoversi, conosce l'Islam, parla arabo, sa come rapportarsi con queste persone».
Gli analisti di Farnesina e intelligence stanno valutando attentamente l'attendibilità delle fonti. «Non abbiamo alcuna conferma, per il momento non siamo in grado di verificare queste voci», ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. Aggiungendo che «purtroppo in occasioni precedenti notizie simili si sono rivelate infondate. Tuttavia non abbiamo mai smesso di cercare e lavorare in tutte le direzioni. Quindi anche queste notizie ci incoraggiano a proseguire nell'attività dell'unità di crisi della Farnesina e degli apparati di intelligence che non si è mai interrotta». ...continua a leggere "Dall’Oglio, i misteri sul gesuita italiano rapito in Siria"

Giovanni SpadoliniRiguarderebbero anche il coinvolgimento del Mossad e dell’intelligence americana nel sequestro Moro i documenti acquisiti a Firenze, nella sede della Fondazione Giovanni Spadolini, dalla Commissione parlamentare d’inchiesta che indaga sul rapimento e l’omicidio dello statista democristiano.
Si tratta di appunti inediti, annotati su diversi block notes dallo stesso Spadolini nel corso di alcuni colloqui privati con l’ex presidente della Repubblica, Francesco Cossiga.
Gli appunti, che risalirebbero all’ottobre del ‘90, a quanto riferiscono fonti parlamentari, sono stati scoperti prima dell’estate dal magistrato Antonia Giammaria, consulente della stessa Commissione Fioroni, e conterrebbero importanti elementi sul contesto in cui si consumò la tragedia di Aldo Moro e sul possibile coinvolgimento dei servizi segreti israeliani e statunitensi.
Tutti gli appunti sono stati perciò acquisiti dalla Commissione e saranno digitalizzati e restituiti alla Fondazione Spadolini. La circostanza che i documenti in questione fossero custoditi all’interno di un armadio blindato, anziché tra i fondi dell’archivio personale di Spadolini, lascia intendere che il contenuto di quelle carte fosse stato in quale modo classificato o comunque soggetto a restrizioni, pare per un periodo di 50 anni. ...continua a leggere "Sequestro Moro, l’ombra di Mossad e Cia"

Bettino CraxiA 30 anni esatti dal dirottamento della nave da crociera Achille Lauro un libro, a cura della Fondazione Craxi ed edito da Mondatori, torna a narrare i fatti di Sigonella e lo storico braccio di ferro tra il governo italiano, guidato da Bettino Craxi, e quello statunitense di Ronald Reagan.
Il libro (La notte di Sigonella, 288 pagine, 18 euro) contiene documenti e appunti inediti, come le informative riservate dei nostri Servizi, i report delle conversazioni con l’Achille Lauro, fino alle intercettazioni del Mossad e i dispacci del Dipartimento di Stato americano. Consegna un affresco preciso e puntuale degli avvenimenti di quella notte. Una storia che ancora oggi, per molti, rappresenta un esempio di coraggio e di orgoglio nazionale, ma anche di coerenza e lungimiranza politica.
Il 7 ottobre 1985, un lunedì, la nave italiana Achille Lauro, durante una crociera nel Mediterraneo con a bordo 201 passeggeri e 344 membri dell'equipaggio, venne dirottata al largo delle coste egiziane da un commando del Fronte per la Liberazione della Palestina. L’sos, lanciato dal comandante Gerardo De Rosa, alle 13 rimbalzò fino a Göteborg e da quel momento fu un susseguirsi di colpi di scena e di eventi drammatici.
Nove ore dopo giunse la rivendicazione. La capitaneria di Port Said captò via radio la prima richiesta con cui il commando di terroristi chiedeva, sotto la minaccia di far esplodere la nave, la liberazione di 50 palestinesi detenuti nel campo israeliano di Nahariya. ...continua a leggere "Crisi di Sigonella, un libro ora fa luce sui misteri del 1985"